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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

La vera adorazione - Rifletti un attimo, ep. 5

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I veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità. Gesù disse “l'ora è venuta, è giunta” e comprendiamo da queste parole che proprio attraverso l'opera di Gesù l'uomo riceve la capacità della vera adorazione. Il peccato, entrato attraverso il primo Adamo, aveva silenziato lo spirito. Cristo, il secondo Adamo, lo aveva vivificato. In virtù dell’opera della Croce, grazie a quel prezioso sangue che fu versato per lavare i nostri peccati, oggi siamo abilitati alla vera adorazione. Per grazia entriamo nel luogo santissimo e possiamo contemplare Colui che siede sul trono; Colui che era, che è, e che sarà. Non abbiamo più bisogno di essere stimolati sensorialmente. Non abbiamo bisogno di annusare incenso, di ascoltare il suono di campane, di accendere candele, di manipolare statue, di mangiucchiare ostie. Perché attraverso la vivificazione dello Spirito possiamo, in Cristo, avere comunione col Padre. E questa è la preziosa verità che Gesù insegnò alla samaritana; e

Shalom - Rifletti un attimo, ep. 4

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“Shalom” in ebraico significa “Pace”. In verità l’accadico, che è la lingua regressa allo stesso ebraico, ha un significato ancora più profondo nella sua radice. La radice di shalom, in accadico è “sha” : intero. Quando entri in una comunità pentecostale sentirai che i credenti si scambiano come saluto questa semplice parola, pace! Quindi Shalom, quindi “sha” . Quei credenti nel salutarsi stanno dicendo, “io sono intero con te - io sono uno con te”. Per essere intero col proprio fratello devi essere intero con te stesso. Ma soprattutto devi essere intero con il Cielo. Vivere l’interezza globale, vivere in questa preziosa armonia è possibile soltanto se l'Opera di Cristo è manifestata in noi. Perché Cristo è venuto a noi per portare pace agli uomini che egli gradisce. L'opera di Cristo è rendere uno il cielo con la terra. Nella preghiera del Padre nostro, Egli chiede “come in cielo così in terra”. Ci sia Shalom, ci sia interezza fra il cielo e la terra; fra me e l&

La Torre di Babele - Rifletti un attimo, ep. 3

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In Genesi al capitolo 11 troviamo scritto l'episodio della Torre di Babele. Gli uomini che vivevano una civiltà globale e un solo linguaggio, decisero di costruire una torre per arrivare fino al cielo. In verità né loro né altri con le loro torri sono mai arrivati fino al Cielo. Piuttosto abbiamo in Cristo, un'esperienza diversa: il Cielo che giunge a noi. L'esperienza della Torre di Babele è l'esperienza delle religioni. Il significato etimologico di questa parola [Religione] è “legare a...”. Quindi lo sforzo intrinseco della creatura per arrivare al Creatore. Il Cristianesimo è l'esatto opposto. È lo sforzo del Creatore per arrivare alla sua creatura. In Giovanni al capitolo 3 al verso 16 è scritto che “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figliuolo affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna". È bella l'immagine di questo Dio che si estende. Di questo Dio che vuole raggiungere la creatura e magari ques

Colei che gli stava di fronte - Rifletti un attimo, ep. 2

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In Genesi al capitolo 2 dal verso 18 leggiamo “poi Dio il Signore disse non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui”. Il testo in ebraico suggerisce “io gli farò colei che egli starà di fronte; colei che lo guarderà negli occhi”. Dio ha fatto l'uomo a Sua immagine. Sempre in ebraico, Dio ha fatto l'uomo a sua ombra. Il nostro Dio è un Dio in relazione, un Dio comunità. Gli Elohim  parlarono fra di loro... facciamo l'uomo a nostra immagine. Facciamo l'uomo a nostra ombra. Un Dio che si relaziona, un Dio che dialoga, un Dio con . L'uomo essendo ombra di Dio non poteva rimanere solo, aveva bisogno di qualcuno con quale avere relazione. Dio creò la donna. Colei che lo guardava negli occhi. Così abbiamo un rapporto di eguali, un rapporto fra due creature che armoniosamente interagiscono. L'uomo è... fin quando ha relazione. Senza relazione l'uomo scompare. Scompare a se stesso e scompare dinanzi agli altri. Il pe
Ep 5 – La vera adorazione I veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità. Gesù disse “l'ora è venuta, è giunta” e comprendiamo da queste parole che proprio attraverso l'opera di Gesù l'uomo riceve la capacità della vera adorazione. Il peccato, entrato attraverso il primo Adamo, aveva silenziato lo spirito. Cristo, il secondo Adamo, lo aveva vivificato. In virtù dell’opera della Croce, grazie a quel prezioso sangue che fu versato per lavare i nostri peccati, oggi siamo abilitati alla vera adorazione. Per grazia entriamo nel luogo santissimo e possiamo contemplare Colui che siede sul trono; Colui che era, che è, e che sarà. Non abbiamo più bisogno di essere stimolati sensorialmente. Non abbiamo bisogno di annusare incenso, di ascoltare il suono di campane, di accendere candele, di manipolare statue, di mangiucchiare ostie. Perché attraverso la vivificazione dello Spirito possiamo, in Cristo, avere comunione col Padre. E questa è la preziosa verità che Gesù i

La morte - Rifletti un attimo, ep. 1

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Il salario del peccato è la morte, il dono di Dio è la vita eterna. La morte. Lo stato di dissociazione, separazione. Il secondo principio della termodinamica dice che tutto tende al raffreddamento, quindi secondo questo principio ogni cosa tende alla dissociazione. È evidente che il dono di Dio è il superamento dell'entropia. Il Dono di Dio è la vita eterna. La vita è coesione. La vita é organizzazione. La Vita Eterna. Il Cielo è il luogo della Vita Eterna. Il luogo della massima coesione, il luogo della massima unità. Il Cielo è il luogo dove non esistono distanze. Per opposto, l'inferno è il luogo della massima frattura, del massimo baratro, della massima separazione. O se più vi piace, della massima entropia. Dio vi benedica.